Il Forte di Gavi come nel 1600. Tra battaglie e costumi storici

Il Forte di Gavi come nel 1600. Tra battaglie e costumi storici

I cannonieri si preparano. I fanti affilano le loro picche. I moschettieri innescano le micce dei loro archibugi. I tamburini incitano gli uomini all’attacco con il loro scandire del tamburo. I capitani urlano ordini e incoraggiamenti ai loro uomini, mentre i cosiddetti medici dal “becco bianco” preparano i lazzaretti per gli eventuali feriti o malati. Infine le vivandiere (tutte donne, come allora) preparano le cibarie per i loro uomini.

Siamo tornati nel 1600? Certo che no!

Nei giorni 28 e 29 settembre, presso l’imponente Forte di Gavi, si è svolta una manifestazione in costume che ha fatto rivivere i truculenti momenti della Guerra dei Trent’anni in un territorio allora conteso tra vari piccoli stati regionali italiani, alleati degli Spagnoli (come la Repubblica Genovese) o dei Francesi (Il Ducato dei Savoia).

La manifestazione ha visto la partecipazione di oltre un centinaio di figuranti, provenienti da Novi Ligure, con l’associazione storico culturale “La Picca e il Moschetto”, e dal Friuli Venezia Giulia, con il “Gruppo Storico” di Palmanova (UD).

Rievocazione Storica Forte di Gavi

La più importante attrazione della manifestazione è stata la “rievocazione di una battaglia secentesca”: due manipoli di soldati si scontrano con le picche in mano tra rombi di tamburi, esplosioni dei cannoni ed archibugi, scintillii delle spade degli ufficiali – ovviamente il piccolo conflitto è stato reso innocuo con l’uso di armi bianche non affilate e senza parti metalliche e da armi da fuoco che sparano a salve. La manifestazione è proseguita all’interno delle stanze della fortezza, allestite per rievocare gli aspetti della vita quotidiana del periodo de “I Promessi Sposi”: il medico con il famoso “becco bianco” contro l’inalazione della peste che cura – con le scarne pratiche di allora – i feriti ed i malati, un angolo di osteria dove gli uomini di allora solevano sostare (molto a lungo) dopo faticose ore di lavoro nei campi, e un angolo dell’erborista, l’allora farmacista.

Il forte di Gavi

I visitatori hanno potuto visitare grazie alle guide dell’associazione “Amici del Forte” anche l’intera struttura militare, per moltissimi secoli una temibile barriera artificiale per i nemici (dal 1300 all’età Napoleonica), e con l’inizio del ‘900 una struttura carceraria e militare di grande importanza (carcere militare per disertori durante la Grande Guerra, poi polveriera fino alla Seconda Guerra Mondiale, quando tornò a svolgere la funzione di carcere per prigionieri di guerra inglesi).

Questa manifestazione potrebbe essere uno dei punti forti per il rilancio della struttura, ma anche di tutta la comunità gaviese e dintorni. Nel caso in cui foste interessati ad avere maggiori dettagli riguardo alla possibilità di visitare il Forte non esitate a contattate direttamente il Forte di Gavi. Per una visita durante gli eventi regolarmente organizzati è possibile consultare anche il sito della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte.

Ringraziamo Edoardo Repetto per l’articolo e le foto dell’evento. Per qualsiasi ulteriore informazione potete contattarci all’indirizzo info@vallemme.com , grazie e buona visita!