Molini

Molini

Scendendo dal passo della Bocchetta e seguendo il corso del torrente Lemme si raggiunge l’abitato di Molini. Il centro storico del paese è formato da un piccolo gruppetto di case che segue il corso della provinciale mentre nelle vie che vi si diramano arrampicandosi sui pendii ai due lati del torrente sono cosparse case di villeggiatura e antiche cascine. Nel corso dei secoli il paese, come il vicino borgo di Voltaggio, ha avuto la funzione di punto di sosta per le carovane di mercanti e viandanti che si dirigevano sulla via che porta da Genova alla Pianura Padana. Alcune tracce di questa attività sono ancora visibili sui muri delle vecchie osterie (ora ristrutturate e convertite in case) nelle quali sono ancora presenti i ganci in ferro che venivano utilizzati per legare le briglie dei cavalli mentre si sostava.

Molini vintage

La vocazione turistica del paese ha avuto il suo periodo di massimo splendore nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale. L’edificio ancora conosciuto come “l’albergo” ospitava infatti un famoso ristorante e alcune camere nelle quali gli ospiti potevano fermarsi per usufruire di un clima mite e un aria fresca anche nel corso dei periodi estivi altrove molto caldi e umidi. Ancora oggi, a distanza di molti anni dalla chiusura del ristorante, capita di incontrare persone che si fermano e chiedono informazioni per sapere se sia ancora aperto. Nel frattempo, è stata aperta una nuova attività di ristorazione e speriamo che riesca presto a riportare questo piccolo borgo sulle pagine delle migliori guide culinarie.

Molini

Oltre alle attività connesse alla ristorazione, in passato, il paese era molto attivo dal punto di vista artigianale e manifatturiero. La forza dell’acqua, che nei primi chilometri del corso del torrente Lemme scorre veloce grazie alle forti pendenze, ha dato vita alla nascita di molti mulini ad acqua (da qui il nome del paese) che nel corso dei secoli si sono susseguiti aiutando lo sviluppo e la crescita del paese. Attualmente ci sono ancora tre mulini visibili e che fino a pochi decenni fa erano ancora funzionanti. Il primo mulino è quello nel quale era presente la bottega del fabbro. Le due ruote di ferro sfruttavano l’acqua proveniente da una condotta che attraversava completamente la piazza e grazie ad un salto di pochi metri riusciva ad azionare alcuni degli strumenti necessari al funzionamento della bottega. Il secondo mulino, anche questo ancora visibile passeggiando per il paese aveva la funzione di macina per i cereali. Ha una ruota più grande rispetto al mulino del fabbro e l’esterno dell’edificio risulta essere ancora molto ben conservato. Aveva la funzione di macinare i cerali prodotti nelle numerose cascine che circondavano l’abitato ed è stato attivo fino a pochi decenni orsono. L’ultimo mulino si trova invece al di fuori dell’abitato ed ha avuto un ruolo di grande importanza per lo sviluppo del paese. Si tratta infatti di un mulino con la duplice funzione, poteva lavorare a supporto della segheria che lo circondava facendo muovere i macchinari per il taglio della legna, o per la produzione di energia elettrica. Fino a quando il paese non è stato collegato alla rete elettrica nazionale questo mulino ha fornito la corrente elettrica necessaria allo sviluppo del borgo.

Laghi delle Acque Striate

Oltre a queste perle di archeologia industriale l’abitato di Molini è conosciuto per le bellezze naturalistiche alle quali si accede inoltrandosi nel parco delle Capanne di Marcarolo. Entrando nel parco dall’ingresso posto di fronte al cimitero del paese è possibile, a seguito di una passeggiata di una mezzora, raggiungere i laghi delle Acque Striate, laghi di dimensioni molto piccole ma estremamente suggestivi dal punto di vista visivo.

Formaggetta salata

Lungo la strada che porta ai laghi è invece molto comune poter osservare le mucche di razza Bruna Alpina che pascolano ai bordi della strada. Si tratta di una specie di vacche da latte tipica della zona e estremamente preziose per la cucina ligure, si tratta infatti del latte che viene utilizzato per produrre il formaggio che andrà a guarnire la Focaccia al formaggio. Oltre a questo, grazie ad un paziente lavoro di riscoperta delle antiche ricette che stavano andando perdute, si è ricominciata a livello artigianale la produzione della famosa formaggetta salata la quale necessita anch’essa del latte delle mucche Brune Alpine. Per qualsiasi ulteriore informazione vi invitiamo a inviare un e-mail all’indirizzo info@vallemme.com .