Voltaggio

Voltaggio

Rappresenta il punto centrale dell’alta Val Lemme, si colloca infatti a metà strada tra Gavi e la cima del passo della Bocchetta, nel punto in cui la strada verso la Liguria si divide consentendo il transito anche attraverso il passo della Castagnola. Si tratta di una terra di confine dalla quale è possibile comprendere quanto la cultura genovese sia ancora radicata in questo angolo di Piemonte.

Giungendo da Sud il paese di Voltaggio è il primo grande centro abitato che si trova lungo il percorso del torrente Lemme, e in passato questa posizione strategica nel controllo della valle ha permesso che per lungo tempo, presso il ponte dei Paganini, alla confluenza delle due vie per il valico dell’Appennino, si pagasse un dazio alla repubblica Genovese. Voltaggio colpisce i visitatori per l’architettura formata da vie strette e palazzi alti e imponenti, in pieno stile genovese, e per la ricchezza di patrimonio storico concentrata in uno spazio incredibilmente ridotto. Ripercorrendo la storia del borgo è possibile ancora oggi vedere e toccare gli edifici che ne hanno segnato la storia. Seguendo l’ordine cronologico il primo sito di interesse storico sono le rovine del castello. Situato in una posizione strategica, il castello garantiva infatti la possibilità di vigilare sulle vie di comunicazione ed arginare l’avanzata di eserciti nemici. A tal fine la Repubblica stabilì di rinforzare le difese del castello e di munirlo di ulteriori soldati e balestrieri una prima volta nel 1161, quando in Italia era presente Federico Barbarossa, e una seconda, in previsione di una possibile invasione di Federico II, nel 1220. Nella piazza antistante la chiesa parrocchiale troverete le indicazioni per intraprendere un ripido sentiero che in una decina di minuti vi condurrà ai ruderi del castello; in alternativa potete decidere di seguire il percorso più agevole, anche se leggermente più lungo, che parte dalla località Ruzzo. Non resta molto del castello, se non qualche muro perimetrale e qualche feritoia, ma dalla cima della collina è possibile godere di una bellissima vista sul centro storico di Voltaggio e sul corso del fiume Lemme.

Castello Voltaggio

Qualche secolo dopo, a partire dal 1600, prese vita il convento dei frati cappuccini. All’epoca infatti la via di Voltaggio era d’obbligo per i monaci che si recavano a piedi verso Milano o raggiungevano per l’opposta direzione Genova; al fine di offrire loro rifugio ed ospitalità i voltaggini proposero la costruzione di un monastero nel 1595. La Chiesa venne costruita solo alcuni decenni più tardi dedicandola a San Michele Arcangelo e fu consacrata il 15 Ottobre 1662 dal Vescovo di Albenga. La pinacoteca di Voltaggio merita anche un lungo viaggio per essere visitata. Molti visitatori rimangono stupiti dalla quantità e dalla qualità delle opere conservatevi al suo interno. Sono infatti presenti le opere dei migliori pittori genovesi nel periodo in cui la repubblica genovese attraversò il suo periodo di massimo splendore. I pittori prevalenti sono quelli genovesi del Seicento, come Bernardo Strozzi, Luca Cambiaso, Andrea e Ottavio Semino, Gioacchino Assereto e Andre De Ferrari. La compresenza di tutti questi maestri fanno della pinacoteca una quadreria di pari bellezza e importanza di quelle presenti a Genova.

Quadreria Cappuccini Voltaggio

La pinacoteca sorse a fine Ottocento per iniziativa di Padre Pietro Repetto, che, nell’arco della sua vita, raccolse più di duecentocinquanta dipinti da donare al convento del suo paese natale. L’odierna sistemazione degli spazi mantiene le caratteristiche assunte dagli edifici di fine Ottocento. Anche l’utilizzo delle due sale al pianterreno (lati Ovest e Sud), adibite a spazi d’esposizione per la pinacoteca, non ha alterato in alcun modo l’insieme delle strutture. L’aspetto architettonico dell’intero complesso, fortunatamente sopravvissuto alle vicende storiche, rispecchia i vari canoni stabiliti dalla Regola dell’Ordine e lo accomuna a molti altri della Provincia Ligure. La via di accesso e’ costituita da una strada acciottolata in salita, alla quale fa da fondale la spoglia facciata della Chiesa, a capanna, sulla quale si apre un grande finestrone semicircolare. Questa essenzialità si riscontra anche all’interno dell’edificio: la Chiesa è costituita da un’unica larga navata; ai lati due cappelle forano le pareti e sono collegate a vani di disimpegno. Il bianco dei muri contrasta vivamente con il legno scuro degli altari e dei parati di rivestimento: spiccano, oltre ai quadri, la statua sopra l’altare dell’Immacolata e la Via Crucis francese in sepiolite. La pinacoteca dei Cappuccini di Voltaggio rimase, fin dalle sue origini un tesoro riservato alla comunità dei religiosi del convento, fatta eccezione per le opere esposte nella chiesa del convento stesso. Purtroppo i Cappuccini lasciarono il convento nel 1987, lasciandolo per quasi un ventennio chiuso al pubblico. Oggi è possibile visitare la pinacoteca grazie all’attività di promozione svolta dall’Associazione culturale Arcangelo, sul sito potete anche verificare gli orari di apertura e le iniziative culturali che vengono realizzate.

Voltaggio Comune

L’ultimo sito di notevole interesse da visitare a Voltaggio è indubbiamente la fonte sulfurea. Si presume che già in epoca romana la fonte fosse visitata e fossero riconosciute a quest’acqua capacità benefiche per l’apparato respiratorio. Attualmente è possibile consumare l’acqua grazie ai due fontanili ricavati all’interno di una piccola grotta artificiale molto suggestiva. All’interno della grotta è possibile sedersi e respirare le emanazioni sulfuree emesse dall’acqua che sgorga tiepida dalla roccia. Molti portano con se bottiglie e bottigliette per conservare quest’acqua ma l’elemento che la contraddistingue è molto volatile e garantisce l’effetto desiderato solo consumandola direttamente alla fonte.

Prima di tornare a casa ricordatevi di assaggiare i prodotti tipici del luogo, primi fra tutti gli Amaretti Morbidi. Per qualsiasi richiesta di ulteriori informazioni inviate una mail all’indirizzo info@vallemme.com .